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LA GEOGRAFIA DEL BATS

La storia delle Marche

IL RINASCIMENTO

Le Mura di Jesi
Jesi
Le Mura
 

Il Quattrocento

Nel XV secolo non si formò uno Stato regionale come in altre parti d'Italia, dato che le città maggiori mantenevano l'autonomia grazie al rapporto diretto con lo Stato Pontificio dal tempo delle lotte tra Papato e Impero, spesso con la concessione di un proprio statuto comunale. Le famiglie più importanti erano i Malatesta a Pesaro e Fano, i Montefeltro a Urbino, i Varano a Camerino e i Chiavelli a Fabriano. Altre dinastie rilevanti erano quelle degli Smeducci a San Severino e dei Brancaleone a Piobbico. Nella prima metà del secolo i capitani di ventura Braccio da Montone e Francesco Sforza riuscirono ad unificare buona parte della regione, ma i loro Stati si dissolsero rapidamente. A Camerino quasi tutta la famiglia dei Varano fu sterminata in una congiura nel 1434, mentre Alessandro Sforza, comprata la Signoria di Pesaro dai Malatesta nel 1445, unì sotto di sé i territori di Pesaro e Ancona per un breve periodo.

Il maggiore centro artistico e letterario del Rinascimento fu Urbino, nominata Corte ducale nel 1443. Dopo la costruzione dello stupendo Palazzo Ducale divenne sotto Federico II da Montefeltro una delle capitali del Rinascimento italiano, accolse artisti quali Luciano Laurana, Francesco di Giorgio Martini, Paolo Uccello e Piero della Francesca, e nel 1483 diede i natali a Raffaello Sanzio. Ad Ancona, il principale porto pontificio sul Mare Adriatico, fiorirono il commercio e l'arte, e lo stesso Papa Pio II morì in città nel 1464 mentre al porto si raccoglievano le truppe che stavano partendo per la Crociata. Macerata era tornata sotto la Santa Sede nel 1445, mentre nel 1482 Ascoli Piceno ottenne da Sisto IV grandi concessioni alle quali avrebbe rinunciato nel 1502.

Alla fine del Quattrocento rimanevano solo due regioni che non dipendevano da Roma: i Duchi di Urbino governavano su tutto il Montefeltro da San Leo a Fossombrone e da Casteldurante (Urbania) a Gubbio, la signoria dei Varano dominava da Camerino fino all’Adriatico.

Il Cinquecento

All'inizio del secolo, tra il 1500 e il 1503, Cesare Borgia detto "il Valentino" tentò di unificare le Marche settentrionali, ma la sua conquista si rivelò effimera. Nel 1508 a Guidobaldo da Montefeltro successe Francesco Maria Della Rovere, che nel 1513 acquistò la signoria di Pesaro e, dopo aver subito la scomunica del Papa Leone X de' Medici che voleva consegnare il Ducato al nipote Lorenzino de' Medici, riuscì a rientrare nel suo dominio solo nel 1521. Si formò così il Ducato di Urbino entro i confini che resteranno tali fino al 1631, quando la regione tornerà alla Santa Sede per l'estinzione della famiglia dei Della Rovere.

Nel 1515 Giovanni Maria da Varano ottenne il titolo di Duca di Camerino. La città, che nel 1539 era divenuta capitale dell'Umbria, si unì ai Della Rovere dal 1534 al 1540, quando passò sotto i Farnese. Anche Fermo, sotto gli Euffreducci dall'inizio del secolo, fu presa dai Farnese nel 1538, e quando questi nel 1545 lasciarono le Marche per andare in Emilia il governo dei loro territori passò direttamente sotto lo Stato Pontificio. Roma, dopo il sacco subito nel 1527 ad opera di un corpo di lanzichenecchi, perseguiva l'obiettivo di accentrare sotto di sé l'amministrazione di tutti i suoi territori e, dopo aver costruito la Cittadella per difenderla contro i Turchi, occupò nel 1532 la città di Ancona.

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