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IL TEMPO E I CALENDARI

Il calendario ebraico

Il Calendario ebraico tuttora in vigore è un calendario lunisolare adottato nel IV secolo d.C. e composto da anni comuni di 353, 354 o 355 giorni suddivisi in 12 mesi lunari e da anni embolismici, di 383, 384 o 385 giorni suddivisi in 13 mesi lunari. Gli Ebrei contano gli anni dalla prima luna nuova dell'anno della creazione del mondo secondo la Bibbia (verso mezzanotte del 6 ottobre 3761 a.C. del calendario giuliano), dal quale iniziano i cicli di 19 anni formato da 12 anni comuni e 7 embolistici, equivalenti a 19 anni solari (ciclo di Metone). I mesi durano 29 o 30 giorni e i loro nomi sono: Tishri, Heshvan, Kislev, Tevet, Shevat, Adar, Nisan, Iyar, Sivan, Tammuz, Av, Elul; gli anni embolismici aggiungono un mese chiamato Ve-adar prima del Nisan. I giorni sono raggruppati in settimane e il giorno di riposo è il Sabbat. Il giorno ebraico inizia con il tramonto del sole (convenzionalmente le ore 18 di Gerusalemme) e ogni ora è suddivisa in 1080 parti. Le feste religiose principali sono la Pesah (Pasqua), il Kippur (ricevimento delle Tavole), Quasir (Pentecoste) e Sukkot (fuga dall'Egitto).

La storia del calendario


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