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IL TEMPO E I CALENDARI

Il calendario giuliano

Il calendario Giuliano fu introdotto dal romano Giulio Cesare nel 46 a.C., su consiglio dell'astronomo egiziano Sosigene, per ovviare alla confusione del precedente calendario romano. Dopo aver recuperato i giorni di differenza, assegnando 445 giorni all'ultimus annus confusionis con l'inserimento di due mesi straordinari di 33 e 34 giorni, la durata dell'anno comune venne stabilita in 365 giorni. Ogni 4 anni si doveva aggiungere un giorno che rendeva l'anno di 366 giorni, e questo anno particolare era detto bisestile dall'espressione latina: bis sextus dies ante kalendas Martias, in quanto il giorno supplementare era inserito tra il 6° e il 5° giorno prima delle calende di Marzo, che era il primo giorno dell'anno. L'anno era diviso in 12 mesi dalla durata alterna di 31 e 30 giorni, mentre febbraio, l'ultimo mese, aveva 29 o 30 giorni. Il mese Quintilis venne ribattezzato Julius in onore di Cesare e succesivamente il mese Sextilis fu cambiato in Augustus in onore di Augusto, portandone a 31 il numero dei giorni, invertendo il numero dei giorni dei mesi seguenti e togliendo un giorno a febbraio. I mesi che risultarono furono i seguenti:
- Ianuarius, 31 giorni
- Februarius, 28 o 29 giorni
- Martius, 31 giorni
- Aprilis, 30 giorni
- Maius, 31 giorni
- Iunius, 30 giorni
- Julius, 31 giorni
- Augustus, 31 giorni
- September, 30 giorni
- October, 31 giorni
- November, 30 giorni
- December, 31 giorni
Il Calendario Giuliano resṭ in vigore per molti secoli, ma il suo anno civile, che in media durava 365,25 giorni, non corrispondeva esattamente all'anno tropico. La differenza annua di 11 minuti e 14 secondi comportava lo slittamento delle stagioni con uno scostamento che nel 1500 era giunto a ben dieci giorni di differenza.

La storia del calendario


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